Monnezza e termovaloriazzatori letali per i politici italiani
In ogni modo, questa nuova emergenza nel napoletano, ciclicamente incapace di smaltire tutta la "munnezza" che produce e assediato dai roghi tossici, ha riaperto la questione dei termovalorizzatori (che in Italia non si costruiscono ma all'estero sì) e della gestione dei rifiuti, molto cara a chi la gestisce - visto i fiumi di denari che produce - meno al potere centrale dello Stato perchè occuparsene mette a rischio il consenso popolare, che è merce preziosa per chi governa le pubbliche istituzioni.
Sull'argomento è voluto intervenire anche l’ex capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, che nel 2008, su incarico del governo guidato da Silvio Berlusconi, realizzò il termovalorizzatore di Acerra, ancora oggi l'unico presente in Campania e nel sud Italia ed, ovviamente, insufficiente, da solo, a smaltire i rifiuti di un'intera regione. Bertolaso, impegnato in questi giorni al "Cantiere Italia", il rassemblement voluto da Gianni Alemanno per aggregare i tanti dirigenti di destra rimasti senza partito, ha pubblicato un video sulla sua pagina facebook per sostenere la causa dei termovalorizzatori. L'ex uomo forte della Protezione Civile ha parlato del "suo" termovalorizzatore di Acerra definendolo «la più grande opera pubblica che sia stata realizzata nel corso degli ultimi 20 anni nel Centro Sud Italia». Una struttura, a detta di Bertolaso, perfettamente funzionante e costantemente tenuta sotto controllo dalle autorità sanitarie e ambientali tant'è che «nell’ultimo anno - fa sapere - l'impianto ha avuto 56 visite da parte di Asl e Agenzie per l’ambiente e funziona tutto alla perfezione. Tutti i valori di emissione di gas sono largamente al di sotto del minimo richiesto dalla Commissione europea in materia di salute ambientale. Sono valori inferiori a quelli emessi dai tubi di scarico dei camion che percorrono la Roma Napoli a 5 chilometri di distanza. Quello che inquina in Campania non è certo il termovalorizzatore di Acerra, ma tutto il resto. Questo bisogna dirlo forte chiaro - ha affermato in aperto contrasto col M5S - e se c’è qualcuno che ha dei dati per dimostrare il contrario di ciò che ho detto le tiri fuori anziché parlare di “barzellette”». Bertolaso chiude il suo video lanciando l'allarme sull'emergenza rifiuti che, secondo lui, è molto vasta e va oltre Napoli e la regione Campania. «Qui non si tratta solo di Campania, sono in emergenza anche Lazio, Puglia, Calabra e Sicilia. Nei prossimi quattro/cinque anni i tre quarti del paese sarà in emergenza e non sapremo dove mettere la spazzatura che produciamo ogni giorno. Basta demagogia» ha concluso.
Insomma, lo scandalo dei rifiuti è nuovamente sotto gli occhi di tutti eppure, anche questa volta, il governo decide di non affrontarlo e di rinviarlo a data da destinarsi limitandosi a gestire gli effetti dell'emergenza anche se più costosi, più dannosi e più pericolosi per gli italiani. Lo Stato, quindi, continua a rimanere l'assente ingiustificato e l'emergenza dei rifiuti, che nel frattempo in questi anni si è strutturata nei territori, continua ad essere uno dei principali affari della criminalità organizzata e degli stati stranieri che bruciano i nostri rifiuti, nei loro termovalorizzatori, realizzati dai nostri ingegneri. In questo, la nuova e vecchia politica, i governi del cambiamento e quelli "tradizionali", si somigliano molto: entrambi rimangono imbrigliati nelle emergenze (vedi la terra dei fuochi ma anche l'Aquila, Amatrice, il ponte di Genova ecc. ecc.) ed evitano di realizzare opere che vanno oltre il loro mandato e di programmare politiche di sviluppo a medio e lungo termine. Non so dire se i termovalorizzatori sono la soluzione al problema e se o quanto inquinano ma so che la politica deve saper risolvere i problemi di tutti i giorni e contemporaneamente saper programmare un futuro migliore. Lo so perché lo insegnavano a scuola tanti anni fa.
@AntonioCacace
fonte: https://www.ilsovranista.info/2018/11/monnezza-e-termovaloriazzatori-letali.html
Insomma, lo scandalo dei rifiuti è nuovamente sotto gli occhi di tutti eppure, anche questa volta, il governo decide di non affrontarlo e di rinviarlo a data da destinarsi limitandosi a gestire gli effetti dell'emergenza anche se più costosi, più dannosi e più pericolosi per gli italiani. Lo Stato, quindi, continua a rimanere l'assente ingiustificato e l'emergenza dei rifiuti, che nel frattempo in questi anni si è strutturata nei territori, continua ad essere uno dei principali affari della criminalità organizzata e degli stati stranieri che bruciano i nostri rifiuti, nei loro termovalorizzatori, realizzati dai nostri ingegneri. In questo, la nuova e vecchia politica, i governi del cambiamento e quelli "tradizionali", si somigliano molto: entrambi rimangono imbrigliati nelle emergenze (vedi la terra dei fuochi ma anche l'Aquila, Amatrice, il ponte di Genova ecc. ecc.) ed evitano di realizzare opere che vanno oltre il loro mandato e di programmare politiche di sviluppo a medio e lungo termine. Non so dire se i termovalorizzatori sono la soluzione al problema e se o quanto inquinano ma so che la politica deve saper risolvere i problemi di tutti i giorni e contemporaneamente saper programmare un futuro migliore. Lo so perché lo insegnavano a scuola tanti anni fa.
@AntonioCacace
fonte: https://www.ilsovranista.info/2018/11/monnezza-e-termovaloriazzatori-letali.html
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