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Giornali, tv e opinionisti a gettoni. Tutti contro il Governo Conte - Salvini - Di Maio

Le parole d'ordine che sono passate tra le fila dell'opposizione sono tre, categoriche e impegnative per tutti: Non devono governare!



Mentre siamo tutti in attesa di scoprire cosa produrrà questo governo in termini di risultati concreti su tasse, sicurezza, immigrazione e su tutti i punti cardine del contratto Lega-5 Stelle, il nuovo governo giallo-verde, targato Conte - Salvini - Di Maio, ha già raggiunto un primo risultato significativo e per certi versi inusuale per questo Paese: aver riunito tutti i giornali e le tv nazionali nel nome dell’anti governo militante.

Fino a prima dell’arrivo al potere dei “Barbari Populisti”, il posizionamento della stampa e dei media italiani era chiaro e ben definito da sempre: a sinistra c’era (comunque) buona parte del servizio pubblico televisivo, La7, e i giornali del calibro di Repubblica, il Corriere e il Fatto Quotidiano, a destra le tv e i giornali di Berlusconi con Mediaset in testa e quotidiani come Il Giornale e Libero. Lo schema quindi era semplice, a seconda di chi governava una parte dell'informazione osannava la maggioranza e l’altra la denigrava. 

Ora che l’alleanza di governo tra Salvini e Di Maio ha sparigliato le carte e messo tutti all’opposizione - quindi tutti i partiti (diciamo così) di centrodestra e centrosinistra che si alternavano alla guida del Paese - i giornali, gli opinionisti a gettone e i giornalisti televisivi di riferimento e politicamente schierati si ritrovano tutti insieme, appassionatamente, a combattere i “populisti” e cercare di abbatterli prima che riescano a realizzare quello che i governi dell’ultimo ventennio non sono riusciti a fare o non hanno voluto fare. Tutto con il preciso intento di mantenere lo status quo. Quindi giù botte da orbi ed attacchi a tutto spiano per cercare di dividere il Movimento 5 Stelle al suo interno (vedi ad esempio le contrapposizioni che si cercano di creare tra Fico e Di Maio e quindi tra le due fazioni movimentiste dei 5 Stelle che qualcuno identifica come destra e sinistra), per creare la competizione tra Di Maio e Salvini e la spaccatura tra la Lega e il Movimento.

Non sarà semplice per queste due forze politiche governare avendo tutti i mezzi di comunicazione contro perché il cammino è lungo e le insidie saranno tante. Dovranno stare molto attenti a schivare gli attacchi e i trabocchetti dei giornalisti e opinionisti fintamente indipendenti,  a non farsi travolgere dalle polemiche costruite ad arte, ad esempio da trasmissioni dove non esiste il contradditorio. Dovranno essere in grado di andare avanti per la propria strada avendo ben in mente che hanno un patto con gli italiani (il contratto) che questa volta non potrà essere disatteso. La sfida che questo cosiddetto “governo del cambiamento” ha lanciato è difficile e pericolosa perché è all’establishment e alla Casta, alle più importanti forze del panorama nazionale e estero capaci di controllare i mercati e far saltare un governo con l’ausilio di speculatori e faccendieri di qualsiasi genere. E poi c’è l’Unione Europea con i suoi vincoli posti del pareggio di bilancio che non permettono investimenti a deficit. Insomma, non sarà affatto facile per il Premier Conte e per i Vice Di Maio e Salvini governare avendo dalla propria parte solo lavoratori, disoccupati e piccole imprese e sapendo che l’unica via d’uscita per loro è terminare la legislatura e portare a termine il programma. Avranno il loro bel da fare. A noi non ci resta che attenderli all’arrivo, sperare di vederli e giudicare i loro risultati.

@AntonioCacace



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