Oggi, 9 novembre 2009, ricorre il ventesimo anniversario della caduta del muro di Berlino.
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Era la sera del 9 novembre 1989 quando migliaia di persone che vivevano nella Berlino dell’est si radunarono davanti al simbolo, ancora sorvegliato dai soldati, della divisione della Città, ma soprattutto delle due Germanie che si erano sviluppate in direzioni diametralmente opposte, con ansia e preoccupazione.
Nella incredibile confusione di quella sera qualcuno, ancora oggi non si sa esattamente chi, diede l’ordine ai soldati che presidiavano il Muro, costruito nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961 davanti agli occhi esterrefatti degli abitanti, di ritirarsi. Migliaia di berlinesi dell’est così cominciarono ad abbattere e scavalcare quello che era stato il simbolo più vergognoso della Guerra Fredda.Da allora sono passati vent’anni e in quel fatidico giorno è accaduto una cosa di immenso valore simbolico per l’Europa e per tutto il mondo. Il 9 novembre del 1989 infatti, cadeva il muro di Berlino, moriva il comunismo e rinasceva l’Europa. I muri impediscono il dialogo, non consentono di vedere come stanno le cose dall’altra parte...
I muri nascondono la verità.
In questi vent’anni altri muri sono caduti.
Altri ancora, ci auspichiamo, ne cadranno. Pensiamo, ad esempio, alla questione del Tibet, una delle culle culturali dell’umanità, violentato dall’arroganza dei cinesi. Pensiamo, ad esempio, all’ex Birmania, alla Palestina. Ma non solo.
La caduta del muro di Berlino segna non solo il passaggio di un’epoca, ma mostra all’Occidente il volto senza maschera di un sistema orrendo, causa di sofferenze dei popoli assoggettati all’imperialismo “rosso” inclusi dei suoi 60 milioni di morti.
A noi come a milioni di persone di quel 9 novembre 1989 sono rimaste impresse le manifestazioni di gioia dei giovani berlinesi. Una gioia incontenibile, per la libertà ritrovata e per la ritrovata unità in molti casi della propria famiglia, della propria comunità.
Ricordare l’anniversario della caduta del Muro di Berlino significa ricordare quei momenti e anche questo: che tutti hanno il diritto di sentirsi liberi e ad avere una vita dignitosa, in Europa e nel resto del mondo.
E' una giornata questa che deve essere indirizzata in modo particolare ai giovani, per non dimenticare mai più i crimini del comunismo, giustificarli o minimizzarli come qualcuno in mala fede ha fatto o fa ancora oggi.
Era la sera del 9 novembre 1989 quando migliaia di persone che vivevano nella Berlino dell’est si radunarono davanti al simbolo, ancora sorvegliato dai soldati, della divisione della Città, ma soprattutto delle due Germanie che si erano sviluppate in direzioni diametralmente opposte, con ansia e preoccupazione.
Nella incredibile confusione di quella sera qualcuno, ancora oggi non si sa esattamente chi, diede l’ordine ai soldati che presidiavano il Muro, costruito nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961 davanti agli occhi esterrefatti degli abitanti, di ritirarsi. Migliaia di berlinesi dell’est così cominciarono ad abbattere e scavalcare quello che era stato il simbolo più vergognoso della Guerra Fredda.Da allora sono passati vent’anni e in quel fatidico giorno è accaduto una cosa di immenso valore simbolico per l’Europa e per tutto il mondo. Il 9 novembre del 1989 infatti, cadeva il muro di Berlino, moriva il comunismo e rinasceva l’Europa. I muri impediscono il dialogo, non consentono di vedere come stanno le cose dall’altra parte...
I muri nascondono la verità.
In questi vent’anni altri muri sono caduti.
Altri ancora, ci auspichiamo, ne cadranno. Pensiamo, ad esempio, alla questione del Tibet, una delle culle culturali dell’umanità, violentato dall’arroganza dei cinesi. Pensiamo, ad esempio, all’ex Birmania, alla Palestina. Ma non solo.
La caduta del muro di Berlino segna non solo il passaggio di un’epoca, ma mostra all’Occidente il volto senza maschera di un sistema orrendo, causa di sofferenze dei popoli assoggettati all’imperialismo “rosso” inclusi dei suoi 60 milioni di morti.
A noi come a milioni di persone di quel 9 novembre 1989 sono rimaste impresse le manifestazioni di gioia dei giovani berlinesi. Una gioia incontenibile, per la libertà ritrovata e per la ritrovata unità in molti casi della propria famiglia, della propria comunità.
Ricordare l’anniversario della caduta del Muro di Berlino significa ricordare quei momenti e anche questo: che tutti hanno il diritto di sentirsi liberi e ad avere una vita dignitosa, in Europa e nel resto del mondo.
E' una giornata questa che deve essere indirizzata in modo particolare ai giovani, per non dimenticare mai più i crimini del comunismo, giustificarli o minimizzarli come qualcuno in mala fede ha fatto o fa ancora oggi.
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